Per chi lavora l'agente immobiliare "mediatore"?
Se hai navigato ore e ore sui portali immobiliari, hai visitato decine di case prima di trovare quella giusta, hai chiesto permessi al lavoro e ai suoceri di tenerti i bimbi e se, dopo molti dubbi, qualche riunione di famiglia e un paio di appuntamenti in banca, hai finalmente firmato il modulo di “proposta irrevocabile di acquisto”, pensi davvero che la tua sarà l’unica proposta che arriverà al venditore?
La tua proposta non segue alcuna via preferenziale. In realtà, stai per partecipare a un’asta ma probabilmente nessuno te l’ha detto o se te l’hanno detto sicuramente non ne sei stato contento. La casa che vorresti acquistare sarà venduta al maggiore offerente, e non è detto che quello sia tu. Qualcuno potrebbe offrire un prezzo maggiore, anche di poche migliaia di euro, ma poi l'agente non ti offrirà nemmeno la possibilità di migliorare la tua offerta. Non stupirti se ti chiameranno con voce contrita per informarti che “purtroppo” il proprietario ha accettato una proposta superiore alla tua. Vedrai! La sua risposta al tuo disappunto sarà: “Le avevo detto di fare subito la sua migliore offerta!”.
Se invece ti sarà concesso il privilegio di partecipare all’asta al rialzo, probabilmente riuscirai ad aggiudicarti la casa dei tuoi sogni. In alcuni casi l’acquirente finisce per pagarla un prezzo maggior rispetto a quello richiesto inizialmente.
La prima domanda
che dovresti farti e che dovrebbe farsi l’intero mercato immobiliare è questa: per chi lavora l’agente immobiliare “mediatore”?
Certamente ha fatto un ottimo lavoro per il venditore, riuscendo a fargli
realizzare un prezzo maggiore e guadagnandosi la provvigione richiesta.
Ma la
provvigione che chiederà a te acquirente? Per quale servizio sarebbe
dovuta? Per averti fatto spendere il massimo possibile? Per averti aperto la
porta della casa e averti detto dov’è il bagno e dov’è la cucina, o per aver portato i documenti al notaio? Un
lavoro utile certamente, sarebbe quindi da quantificare e soprattutto da capire se in effetti via sia stata una vera
attività di mediazione. Il carattere di
“imparzialità” del mediatore non è un accessorio ma un tratto fondamentale
della sua attività, anche sotto il profilo legale.
Abbiamo a che fare con una realtà accettata per semplice abitudine o per mancanza di alternative; fino ad ora. La soluzione è affidarsi al tuo consulente di parte.